Blastofago (Tomicus destruens): parassita sempre più diffuso sui Pini

Il Blastofago dei Pini (Tomicus destruens) è ormai da tempo molto diffuso sul nostro territorio. Si tratta di un parassita estremamente temibile, che attacca varie specie appartenenti al genere Pinus; molto evidenti negli ultimi anni i massicci attacchi a carico dei Pini domestici (Pinus pinea) che vegetano nelle nostre città.
La virulenza degli attacchi è facilmente verificabile osservando il breve intervallo di tempo, 3-6 anni, durante il quale l’insetto riesce a portare a morte un esemplare originariamente sano. Il tempo impiegato per completare il ciclo di deperimento dell’ospite è inversamente proporzionale all’incremento delle condizioni avverse proprie dell’ambiente in cui vegetano i Pini stessi. E’ evidente quindi come in città tale ciclo sia solitamente più breve con casi estremi di alberi, già stressati, portati a morte in una sola stagione vegetativa. La pericolosità di questo insetto è confermata anche dal fatto che in alcune Regioni come il Lazio, il Tomicus figura tra i parassiti contro i quali la lotta è obbligatoria. (L.R. Lazio n°39/2002)
Sommario
Quali danni causa il Blastofago (Tomicus destruens)?
Il Blastofago causa danni molto gravi che spesso, come conseguenza dei numerosi cicli che l’insetto completa sull’ospite, terminano con la morte del Pino. Le lesioni vengono prodotte sia a livello dei tessuti sottocorticali del fusto che sulla chioma.
Le femmine depongono le uova sotto la corteccia del fusto e le larve che ne nascono si nutrono dei tessuti legnosi scavando gallerie subito sotto la corteccia contribuendo a indebolire l’ospite. Terminata la fase larvale si dirigono verso l’esterno, perforano la corteccia e dando origine ai giovani adulti, che volando raggiungono la chioma dell’albero.
Inizia ora la seconda fase con la produzione di danni a carico degli aghi. I giovani infatti si inseriscono nella zona midollare, alla base dei rametti terminali che portano gli aghi. Si nutrono dei tessuti legnosi, dando origine ad una sorta di “cannolo”, viene cioè risparmiata solo la corteccia esterna mentre il rametto viene letteralmente svuotato. Completata la nutrizione fuoriescono subito prima del ciuffetto di aghi terminali. Questo meccanismo si ripete più volte fino alla maturazione sessuale degli adulti.
A questo punto avviene l’accoppiamento e quindi il nuovo volo delle femmine a depositare le uova sotto la corteccia dell’ospite. Il Blastofago è in grado di completare 2 o anche 3 cicli ogni anno, moltiplicandosi velocemente e in modo esponenziale.
Le piante oltre a soffrire per le numerose gallerie prodotte nei tessuti legnosi del fusto e delle branche primarie, si indeboliscono sempre più perchè i rametti, che hanno perso la loro consistenza meccanica, cascano copiosamente a terra portando con se gli aghi ancora verdi. La chioma si dirada progressivamente; tutti i danni descritti infatti sono irreversibili: il Pino non è in grado di rispondere all’offensiva del Tomicus producendo nuovi rametti.
I vostri Pini sono stati attaccati? Volete salvarli? Contattateci.
Come si riconosce un attacco di Blastofago?
Riconoscere un attacco di Blastofago dei Pini è relativamente facile:
- osservando la pianta da lontano: colore della chioma che vira progressivamente dal verde intenso e lucido al verde-giallognolo opaco (vedere foto ad inizio articolo). Chioma sempre più rada ed evanescente: posizionandosi sotto la chioma è possibile vedere ampie porzioni di cielo.
- osservando i fusti da distanza ravvicinata: presenza di numerosi fori di sfarfallamento su tronco e branche primarie. Sugli esemplari di Pino più giovani è possibile osservare la caratteristica formazione di “crateri” biancastri intorno ai fori di sfarfallamento. Si tratta di resina cristallizzata all’aria e fuoriuscita dal foro generato dal Blastofago.
- osservando il terreno sotto la proiezione della chioma: si ritrovano vari rametti terminali con l’asse midollare completamente cavo e il ciuffetto di aghi ancora integro.
Contenere e debellare un attacco di Tomicus destruens
Un attacco di Blastofago può essere debellato attuando una serie di interventi integrati e applicando uno specifico protocollo fitosanitario:
- analisi del contesto nel quale sono impiantati gli alberi;
- verifica delle condizioni di altri Pini eventualmente presenti nelle aree attigue;
- verifica del grado di diffusione nel popolamento arboreo e individuazione degli esemplari irrimediabilmente compromessi;
- allontanamento del materiale infetto;
- eventuale predisposizione di trappole feromoniche per il monitoraggio del popolamento ed esche vive con toppi di legno sani;
- interventi manutentivi straordinari (es.:potature, abbattimenti, etc.);
- attuazione del piano di trattamenti fitosanitari endoterapici curativi e di supporto;
- verifica del progressivo riassorbimento del focolaio e modulazione degli interventi.
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Per il deperimento degli alberi in ambiente urbano leggere anche: l’Afide del Cipresso (Cinara cupressi)
2 Comments
ma si tratta di una farfallina bianca?
No, si tratta di un coleottero di pochi millimetri di lunghezza. Nell’articolo è presente una foto di un giovane adulto.